Incendi a Roma - Cinecittà: la frutta è sicura?


In questa torrida estate 2017, con temperature molto elevate e una siccità che dura da qualche mese, anche Roma e Cinecittà sono stati oggetto di molti incendi. Quasi quotidianamente dalle finestre delle nostre case scorgiamo nuvoloni neri che si alzano al cielo in corrispondenza di roghi di origine dolosa o colposa che si sviluppano nel quartiere. Prima i roghi hanno interessato le autodemolizioni ubicate sulla Palmiro Togliatti, poi la Romanina, Capannelle, insomma ogni zona del quartiere è stata interessata da fuoco.
Naturalmente tutto questo genera grossa preoccupazione negli abitanti. Cosa stiamo respirando? Tutto questo inquinamento può nuocere alle produzioni locali? Corriamo rischi sanitari?

Rischi sanitari

Quello che può sprigionarsi durante un incendio, in base alla composizione chimica del materiale che viene bruciato, sono gas e particolato (piccole particelle di metalli o altre sostanze solide, abbastanza piccole da poter viaggiare per lunghe distanze in atmosfera e penetrare nel nostro apparato respiratorio) che ricadono, sul suolo.
Dopo quanto accaduto in Campania, a causa della cosiddetta "Terra dei fuochi", tanti sono stati gli studi e i campionamenti condotti sulle matrici ambientali (acqua, terra, aria, suolo) e su frutta e verdura, per capire se e quanto questi fenomeni possano penetrare nella catena alimentare e danneggiare la nostra salute.
Una precisazione: le preoccupazioni potrebbero non riguardare solo la frutta e la verdura coltivata in zona e nelle zone limitrofe, come Tor Tre Teste, i Castelli o la campagna romana, ma anche i prodotti che vengono coltivati in zone non interessate dagli incendi ma venduti sui banchi del quartiere esposti, però sarebbe opportuno, a questo punto, mantenere questo livello di preoccupazione anche quando non c'è l'emergenza incendi, visto che i banchi di ortofrutta sono, in ogni caso, esposti allo smog cittadino, per cui, è bene preoccuparsi della sicurezza alimentare di ciò che mangiamo SEMPRE e non solo quando c'è uno specifico allarme temporaneo.
Anzitutto è bene chiarire subito che non esiste alcuna evidenza scientifica che un terreno inquinato trasmetta elementi tossici alle piante, frutta e verdura, soprattutto se la preoccupazione è che gli inquinanti possano "attraversare" la buccia e penetrare all'interno. Si è dimostrato, poi, che un eventuale assorbimento attraverso le radici è estremamente difficile. Per chiarimenti circa questo aspetto vedi Salute e inquinamento.
Alla luce di queste considerazioni, il problema può esistere solo per le polveri che si depositano sulla frutta e verdura, sia quando si trovano ancora sul terreno o sull'albero sia quando si trovano sui banchi del fruttivendolo.



Consigli dell'esperto

E' possibile far fronte a questi inquinanti attraverso una corretta igiene, ovvero mediante una pulizia accurata degli ortaggi e della frutta, oppure mediante un consumo dell'alimento privo di buccia. Anche per eliminare la  temutissima diossina depositata sugli alimenti è necessaria una corretta pulizia.
Per effettuate un ottimo lavaggio dei prodotti ortofrutticoli, in modo da poterli consumare in tutta sicurezza, esistono poche semplici regole e qualche piccolo espediente casalingo per eliminare anche la presenza di eventuali microbi (es. toxoplasma). L'elenco completo sulle best practises per lavare bene frutta e verdura si veda questo mio intervento.

Impariamo allora a fare maggiore prevenzione, sia in relazione agli incendi ma anche nel nostro quotidiano, al fine di una maggiore sicurezza alimentare per la nostra salute!


Approfondimenti scientifici

Per approfondimenti sugli studi effettuati sugli effetti degli inquinamenti
SENTIERI - Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento
Progetto “Trattamento dei rifiuti in Campania – impatto sulla salute umana”
Progetto LIFE-ECOREMED - "Sviluppo di protocolli eco-compatibili per la bonifica di suoli agricoli contaminati nell'ex SIN Litorale Domizio Agro-Aversano"


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